STUDI VICHIAN1
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tempo e le contiene dentro di sé e contenendole le so¬
stiene » 1.
A Napoli era salita in pregio la fisica sperimentale,
e si magnificava il nome di Roberto Boyle. Vico ne ebbe
sentore ; ma egli stesso ci dice di averla voluta « da sé
lontana.... perché nulla conferiva alla filosofia dell’uomo....
ed egli principalmente attendeva allo studio delle leggi
romane, i cui principali fondamenti sono la filosofia degli
umani costumi e la scienza della lingua e del governo ro¬
mano, che unicamente si apprende sui latini scrittori ». Il
suo spirito graviterà sempre più verso il mondo umano;
di un umanesimo concepito come accade di concepirlo a
chi la realtà umana sia avvezzo a mirare nel diritto posi¬
tivo, ossia come società. Ond’ è che non gli parrà mai
morale quella degli stoici né quella degli epicurei, « sic¬
come quelle che entrambe sono una morale di solitari ».
Poi venne a sapere « aver oscurato la fama di tutte le
passate la fisica di Renato delle Carte »; e cercò averne
contezza. Ma già infatti l’aveva studiata e giudicata nel¬
l’opera del Regio, e l’aveva respinta perché meccanica al
pari di quella di Epicuro.
Tornò definitivamente a Napoli; e trovò tutta Napoli
cartesiana; e per amor di Cartesio tornata anche alla
metafisica 2. « Si erano cominciate a coltivare le Medita¬
zioni metafisiche ». Egli, l’autodidatta, tuttavia immerso
nelle « meditazioni severe sopra i metafisici platonici »,
non provò per la metafisica cartesiana la stessa ripugnanza
che per la fisica. Vide e non vide il carattere di questa filo¬
sofia: non la trovò coerente, perché «alla sua fisica con-
1 « Deus ideo est in omnibus, quia omnia in eo sunt, quae nisi essent
in eo, essent nusquam, et omnino non essent»: Ficino, op. cit., II, 6;
G. Pico, Heptaplus, V, 6.
2 Naturalmente, nell’affermarsi assai sorpreso di trovar Napoli
affatto diversa da quella ch’egli aveva lasciata, il V. esagera, secondo
il Nicolini, giacché, come s’ è detto, i suoi contatti con la sua città
natale durante il novennio vatollese erano stati frequenti e talora abba¬
stanza lunghi. Si veda sopra p. 22, nota 2.