402
STUDI VICHI ANI
delle quali l’autore cartesianeggia, ma ripetendo Cartesio
senza metterne in rilievo l’originalità, anzi mettendolo sullo
stesso piano di Agostino e Ficino) ; questo dubbio che nel De
antiquissima Vico sente anche più profondamente del filosofo
francese, con la sua distinzione tra scientia e conscientia, la sua
teoria tutta fenomenistica e scettica del signum che non è
causa; esso è il punto di partenza della più significativa teoria
di Vico da lui formulata col celebre motto: verum et factum
convertuntur. Che sarà il tema della Scienza Nuova.
in.
Quando Vico intende e fa suo il problema cartesiano della
certezza — egli diventa il primo vero cartesiano nella folla
dei cartesiani di Napoli della fine secolo XVII; ma un carte¬
siano che già combatte Cartesio; perché non si contenta più
del carattere intuitivo e immediato del cogito ergo sum — che
non è, ai suoi occhi, se non semplice accorgimento, constata¬
zione, coscienza di un fatto; non è spiegazione e quindi reale
possesso o scienza della verità che per tale coscienza si viene a
intuire. La certezza sì è il più urgente bisogno del nuovo sa-
peie: ma la certezza non è coscienza o intuito dell’essere che
il pensiero non può non trovare nella sua propria esperienza
di essere pensante; è bensì scienza, deduzione, costruzione
(itenere formam seu genus quo res fiat) di questo essere. Il
quale, cioè, allora veramente si conosce e si apprende e di¬
venta saldo scoglio in mezzo a quell'oceano di dubbiezze in
cui lo spirito è gittato dalla critica cartesiana, quando s’in¬
tenda quale esso è: non essere immediato, ma essere che è
sviluppo, spiegamento, attuazione e conquista di se medesimo.
Quindi non idee chiare e distinte come essenza dello spirito;
non innatismo ; non razionalismo (quel razionalismo che sarà
poi un secolo più tardi illuminismo) ; ma graduale passaggio
dello spirito dall’ ignoranza al sapere, dalla fantasia corpu¬
lenta, anzi dal senso oscuro, alla ragione tutta spiegata; e
restituito il suo valore alla memoria e alla cognizione del
passato, e alle lingue e alla filologia; e la religione anch’essa