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STUDI VICHIANI
volta dallo scetticismo, che le nostre idee siano identiche
a quelle astratte sostanze ? Sulla via della speculazione
della sostanza, aperta da Suarez, si misero pure i grandi
padri della filosofia moderna, Cartesio e Spinoza 1 : e riu¬
scirono a una metafisica che è una matematica, ossia a
una costruzione della realtà meramente pensata, o sol¬
tanto possibile, come cominciò ad avvertire Leibniz; di
contro alla quale Kant trovò giustificabile lo scetticismo
di Hume.
Comunque, nutrito di studi siffatti, non poteva il
Vico acconciarsi alle lezioni del giurista, dal quale man-
dolio poi il padre 2 : « tutte ripiene di casi della pratica
più minuta dell’uno e dell’altro fòro e dei quali non ve¬
deva i principii, siccome quello che dalla metafisica aveva
già incominciato a formare la mente universale a ragio¬
nar de’ particolari per assiomi o sien massime ». Si di¬
stolse quindi anche da quella scuola, e prese a studiare
da sé le Istituzioni civili del Vulteio e le Canoniche del
Canisio. E qui, specie nel Vulteio, si trovò a suo genio.
« Sentiva un sommo piacere in due cose : una in riflettere,
nelle somme delle leggi, dagli acuti interpetri astratti in
massime generali di giusto i particolari mo¬
tivi dell’equità, ch’avevano i giureconsulti e gli impera¬
tori avvertiti per la giustizia delle cause: la qual cosa
l’affezionò agl’ interpetri antichi, che poi avvertì e giu¬
1 V. Carl Ludewig, Die Substanztheorie bei Cartesius im Zusam¬
menhang mit der scholastischen und neueren Philosophie, Fulda, 1893;
Freudenthal, Spinoza und die Scholastik, in Philos. Aufsätze Eduard
Zeller gewidmet, Leipzig, 1887 e una recens, in Zeitschr. f. Philos. u.
philos. Krit., t. CVI, pp. 113-15; L. Brunschvicg, La révolution car¬
tésienne et la notion spinoziste de la substance, in Revue de métaphys.
et de morale, sept. 1904; G. Th, Richter, Spinozas philos. Terminologie
historisch u. immanent kritisch untersucht, I Abth. Leipzig, Barth,
1913; e le mie note all' Etica, Bari, Laterza, 1914.
2 Francesco Verde. Sul quale, sul suo insegnamento e sul tempo
in cui il V. frequentò la sua scuola privata (1684), vedere ora Nicolini,
Per la biografìa cit., puntata I, pp. 44 sgg., 54 sgg.