Full text: Studi Vichiani

VII 
LETTERA DI SILVESTRO FINAMORE 
A GENNARO VICO 
Ill.mo Signore, Signore e Padrone Col.mo,. 
Contestando la vostra favoritissima de' 12 andante con 
quella semplicità di espressioni e veracità di sentimenti che 
inspira la fama de' vostri rari talenti e della vostra [mo]de- 
stia1; mi fo un dovere di ringraziarvi distintament [e delle] 
gentilissime espressioni, onde, ad onta del mio de[bole inge¬ 
gno ?], mi onorate. Quindi protesto le mie indelebili.... zioni 
alla vostra generosità che si compiacque.... non solo di com¬ 
patire una mia memoria sull [e antichi] tà di questa mia 
patria, rimessavi dalla R. Accademia, ma] anche di con¬ 
siderarmi non indegno di esservi aggregato. Allora io non 
seppi qual ne fosse stato il degno censore, mentre ne ottenni 
la patente di socio nazionale; ma, colla pubblicazione che 
nel 1798 fece il dotto segretario Napoli-Signorelli del primo 
tomo del Regno di Ferdinando IV, p. 381, dove rilevai che 
vi compiaceste fare alla stessa memoria vari commenti e 
proporre alcuni dubi da sciogliersi da me medesimo, mi 
cadde il pensiero di leggere le vostre erudite riflessioni ed 
approfittarmene pria che si pubblicassero negli atti della 
R. A. Questo medesimo desiderio, anziché mancare, mi si 
avanza di più in più, dopocché ho acquistata la vostra pa¬ 
1 Supplisco, quanto è possibile, quel che manca per uno strappo 
dell’autografo.
	        
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