284
STUDI VICHIANI
Ut vos in vostris voltis mercimoniis
Emundis vendundisque.
Uno scrittore del secolo d'oro avrebbe detto:
Ut vos in vestris vultis mercimoniis
Eniendis vendendisque.
Or l’istesso dovette accadere in tutte le lingue delle altre na¬
zioni: che, a proporzione che colle arti dell’ umanità depressa
[fu] la ferocia de’ costumi, così le lingue la loro asprezza, e quel
rumoroso strepito di voci [perderono]. L’istesso vediamo esser
avvenuto nella ricorsa barbarie in tutti i dialetti della lingua
italiana, che fu una corruzione della latina: le lingue, le quali ora
parliamo, quanto sono differenti da quelle di tre o quattro secoli
addietro !
Si ricordi la Dignità XVII della seconda Scienza Nuova :
« I parlari volgari debbon esser i testimoni più gravi
degli antichi costumi de' popoli, che si celebrarono nel
tempo, ch’essi si formaron le lingue ». Ma tutto il pensiero
e le espressioni di questo brano sono di G. B. Vico.
Le cui opere Gennaro dovè custodire sempre come cosa
sacra, e leggere e rileggere, benché non avesse intel¬
letto pari alle speculazioni paterne; ma per compiacersi
in ammirar i monumenti della grandezza del padre, alla
cui ombra svolge vasi la sua vita tranquilla. Custodiva
gelosamente quei libri. Dev’essere mi suo parente chi gli
scriveva, nel 1789, la seguente lettera:
Casa, 27 luglio 1789.
Veneratissimo mio Sig.r don Gennaro,
Il Sig.r don Francesco Esperti1, a che (sic) molto devo, desi¬
dera la prima edizione della Scienza Nuova solamente per incon-
1 L’avv. Frane. Sav. Esperti, nipote di mons. Esperti, corrispon¬
dente di G. B. Vico. Nel 1792 pubblicò in un opuscoletto la lettera del
Vico allo zio, relativa appunto alla ia Scienza Nuova. Vedi Villarosa,
Opuscoli, pp. 368-9, e Croce, Bibliogr., p. 22.