IO
STUDI VICHIANI
gain \ ne songeaient aucunement à y méditer sur les grands
problèmes du catholicisme, non plus qu’à exprimer leurs
émotions religieuses. Ils se bornaient à traduire un para¬
graphe de théologie ou à rimer quelque passage de la vie
des saints ».
III.
Malinconica storia, dunque, e specchio dell’estrema
ruina della decadenza italiana. Dopo la metà del se¬
colo XVIII, da questa morte rinascerà la vita, e si pre¬
parerà 1’ Italia che accoglierà la Rivoluzione. Essa si
riscuoterà tutta, e riprenderà la sua via in tutte le mani¬
festazioni della vita spirituale, e si aprirà un varco nella
politica de' grandi Stati, e risorgerà come nazione. Ma
devo pur dire che nel modo, che ha tenuto l’egregio Mau-
gain a rimettercela innanzi, essa diventa assai più malin¬
conica che forse non sia nel fatto: tutta senza colore,
senza anima, né anche piccola, né anche frammentaria:
senza significato. Ora, una realtà storica così non c’ è.
Come ha costruito il suo libro Maugain ? Ce lo dice egli
stesso nella prefazione. Spogliò otto collezioni di giornali
pubblicati in Italia tra il 1668 e 1750, dove, se non sempre
l’analisi, trovava per lo meno il titolo preciso di opere,
delle quali ritrovò poi e lesse gran numero a Firenze, Roma,
Bologna, Venezia, Padova, Verona, Bergamo, Milano, To¬
rino e Genova. Scorse parecchie raccolte importanti di let¬
tere e il Mare magnum della Marucelliana ; cercò e studiò
articoli e monografie e libri indicati dal Catalogo metodico
della Camera, dal Giornale storico, dalla Bibliothèque des
écrivains de la Compagnie de Jésus di Backer-Sommervo-
gel. Gli venne così fatto di raccogliere una gran quantità
1 0. c., p. 300.