Full text: Studi Vichiani

VI. IL FIGLIO DI G. B. VICO 
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aperto. Nel principio del suo male, per non far mancanza, stabili 
per suo Sostituto il Sacerdote secolare don Ignazio Falconieri 
conosciuto per le sue opere. Lo partecipò tosto a monsignor Cap¬ 
pellano Maggiore, per averne il permesso, il quale molto ne com¬ 
mendò la scelta; sempre però che la M. V. si degni di confermarla. 
Ed il medesimo ha continuato con soddisfazione, dovendolo il 
supplicante mantenere a suo costo, con detrarlo dalle angu¬ 
stissime sue finanze, non avendo il suo sostentamento altro ap¬ 
poggio, che quello della Vostra Reai Munificenza. 
Continuava, rammentando i favori già ottenuti da’ 
Borboni, e confidava implorando un generoso sus¬ 
sidio dalla munificenza reale. 
Ma pare che la supplica rimanesse dapprima senza 
risposta 2. Gli toccò infatti di rinnovare l’istanza, abbre¬ 
1 La Rettorica del Falconieri, pubblicata la prima volta nel 1786, 
si studiava ancora a tempo del De Sanctis; ne ho visto un’edizione del 
1835, e il D’Ayala ne cita la ventisettesima ! Vedi La giovinezza di 
F. de Sanctis, Napoli, Morano, 1899, p. 7. Ignazio Falconieri, fu, com’ è 
noto, afforcato il 31 ottobre 1799. « Era gran patriota, molto impiegato 
e stimato nella Repubblica, buon uomo, dotto scrittore di Retorica ». 
Cosi D. Marinelli, Giornali, ed. Fiordelisi, I, 107, dov’è pur riferito 
il sonetto scritto dal Falconieri pochi giorni prima della sua morte. 
Nei Calendari di corte, da me veduti, degli anni 1758-1793, 1795-1797, 
non compare mai il nome del Falconieri come sostituto del Vico. 
Questi vi figura sempre come insegnante. Doveva perciò essere una 
sostituzione affatto privata. E chi sa che il modo, in cui fu messo 
fuori dall’ insegnamento universitario, non sia stato pel Falconieri un 
motivo personale per fare quel che fece nel 1799, e che èricordato nella 
sentenza della Giunta di Stato, pubblicata da A. Sansone, Gli av¬ 
venimenti del iygg nelle Due Sicilie, Nuovi Docc., Palermo, 1901 
(Docc. per servire alla Storia di Sicilia, 4* serie, voi. VII), p. 260. Tra 
le altre colpe addebitategli dalla Giunta vi è anche quella di « aver 
educato i giovani per la Repubblica ». Fu infatti maestro di Vincenzo 
Russo: v. B. Croce, La Rivoluzione napoletana del 17gg, Bari, La- 
terza, 1912, p. 87. Commissario per l’organizzazione repubblicana del 
Volturno, ebbe segretario Vincenzo Cuoco: Sansone, p. 356 e Rug¬ 
gieri, Vincenzo Cuoco, studio storico-critico, Rocca S. Casciano, I9°3, 
p. 17. Del Falconieri vedi la vita scritta da M. D’Ayala, Vite degli 
italiani benemeriti della libertà e della patria uccisi dal carnefice, Roma, 
1883, pp. 264-67. Era nato a Lecce nel 1755. Oltre la Rettorica, pubblicò 
altre opere letterarie, che sono indicate dal D’Ayala. 
2 Nell’ incartamento trovasi unito a questa supplica un breve rap¬ 
porto della Segreteria, con cui la supplica doveva esser sottomessa 
nel Consiglio di Stato all’esame reale, e su cui avrebbe dovuto esser 
segnata la risoluzione del re. Ma di questa non v’ è traccia.
	        
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