VI. IL FIGLIO DI G. B. VICO
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eloquenza»1; cioè, come si vedrà, Gennaro: e l'altro,
— ce lo dice il Villarosa1 2 5, — Filippo, morì impiegato
nella Regia Dogana di Napoli 3.
Di un figliuolo, il cui nome non gli piacque di ricordare,
il Villarosa stesso 4, che ebbe modo d’esserne informato,
ci fa sapere che amareggiò assai il padre per la sua cattiva
indole. « Cresciuto questi in età, lungi di dar opera agli
studi ed alle oneste discipline, diessi interamente in preda
ad una vita molle ed oziosa, ed in processo di tempo a'
vizi di ogni maniera, in guisa che il disonore divenne
dell'intera famiglia». Riuscite vane le ammonizioni e le
minacce del padre e di autorevoli amici, il povero Vico
fu, suo malgrado, costretto a ricorrere alla giustizia per
farlo imprigionare. « Ma nel momento che ciò si eseguiva,
avvedendosi che i birri già montavan le scale della casa
di lui, e l'oggetto sapendone, trasportato dal paterno
amore, corse dal disgraziato figlio, e tremando gli disse:
— Figlio, salvati. — Ma un tal passo di paterna tenerezza
non impedì, che la giustizia avesse il corso dovuto, poiché
il figlio condotto venne in prigione, ove dimorò lunga
pezza, finché non diede chiari segni di esser veramente
ne’ costumi mutato » 5. Fu costui Filippo o Ignazio ?
1 Vita di G. B. Vico, nel Giornale arcadico del 1830, t. XLV1II,
pp. 97-8-
2 Opuscoli, I, 228.
3 [Chi, di sicuro, mori impiegato nella Dogana napoletana fu, ve¬
ramente, Ignazio. Ma potrebbe anche darsi che Filippo, dopo il 1744,
avesse un posto simile a quello del suo maggior fratello (Comunica¬
zione di F. Nicolini)].
4 Opuscoli, I, 161-2; cfr. ora Opere, V, 79.
5 [Il racconto del Villarosa, che non è al certo inverisimile e sarà
magari vero, non ha trovato alcuna conferma nei documenti contem¬
poranei venuti finora alla luce. I quali, per altro, dicono che 1’ 8 feb¬
braio 1730 Ignazio Vico sposò la ventenne Caterina Tomaselli senza
che i genitori di lui, a differenza che per gli altri loro figliuoli, inter¬
venissero al matrimonio (da che parrebbe che non lo volessero) ; e che
al matrimonio stesso fu fatto inutile impedimento canonico da una
Grazia Maddalena Pascale, con la quale sembra che Ignazio avesse una
relazione intima (Comunicazione di F. Nicolini)].