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STUDI VICHIANI
dell’anno scolastico 1703-4, e 1’ aveva recitata 1’ amico e collega
del V. Giovanni Chiaiese, nominato il 28 luglio 1703 lettore di
Istituzioni di diritto civile (Praelectio ad initium legis ecc. ecc.
a D. Johanne Chiaiesio, in inclyta Academia Neapolitana ha-
bita, Neapoli, 1703); e un’altra, a principio dell’anno scolastico
1702-3, l’aveva recitata proprio Giambattista Vico !
« b) Il V. soggiunge che causa del suo supposto silenzio nei
due anni precedenti (1702 e 1703) era stata la preparazione della
riforma dell’ Università napoletana compiuta dal cappellano
maggiore Diego Vincenzo Vidania per incarico del viceré marchese
di Villena. Ma codesta riforma (dalla quale il filosofo ricavò il
benefìcio che la sua cattedra di rettorica, da quadriennale, di¬
venisse perpetua) era stata già bell’e compiuta venti mesi
prima dell’ottobre 1704 mercé la nota prammatica del 28 feb¬
braio 1703.
« c) Nell’Autobiografia, infine, il V. aggiunge che dopo che,
il 18 ottobre 1704, aveva recitata ‘ metà ’ di questa quarta Ora¬
zione, entrò nell’aula ‘ il signor don Felice Lanzina Ulloa, pre¬
sidente del Sacro Reai Consiglio, in onor di cui egli con molto
spirito diede altro torno e più breve al già detto, e attaccollo con
ciò che restava a dire E il 18 ottobre 1704 don Felice Lanzina
Ulloa era già morto da diciotto mesi, giacché la Gaz¬
zetta di Napoli reca il suo decesso (e proprio di lui, presidente
del Sacro Reai Consiglio) nel numero del 20 marzo 1703.
« 3) Alla sesta Orazione il V. assegna, così nella stesura defi¬
nitiva come nelVAutobiografia, la data del 18 ottobre 1707. Ma
tre mesi prima le truppe austriache erano entrate a Napoli; al
due volte secolare viceregno spagnuolo era sottentrato il vice¬
regno austriaco; e come loro re i napoletani non avevan più Fi¬
lippo V di Spagna, ma Carlo d’Austria. È mai possibile che, in
una solenne prolusione universitaria, in un discorso ufficiale
tenuto appena tre mesi dopo avvenimenti così clamorosi, non si
trovi nessun accenno a essi, non una parola sola di omaggio al
nuovo dinasta ? e che non vi accennasse proprio il V., i cui scritti
ufficiali, come dice argutamente il Croce, * basterebbero da soli
a ricostruire la serie delle vicende cui andò soggetta Napoli dalla
fine del secolo decimosettimo alla metà del decimottavo ’ ? il
qual V., anzi, 1’ 11 ottobre 1707 (sei giorni prima dell’ Orazione)
aveva avuto incarico ufficiale dal nuovo governo di preparare
una solenne commemorazione dei martiri della congiura di Mac¬
chia ? Allora una delle due: o 1’ Orazione fu recitata in anno
diverso dal 1707, oppure nella stesura definitiva il V. soppresse