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STUDI VICHIANI
trice dello spirito nel mondo umano bastino a salvare l’auto¬
nomia dell’uomo; né quindi si potrebbe convenire con me per
l’identità che io vidi in quello scritto tra l’uomo e Dio. Ma nello
stesso luogo io richiamai altri pensieri analoghi di scrittori del
nostro Rinascimento (v. sopra p. 46; e ora lo studio intorno al
Concetto dell’uomo nel Rinascimento, nel mio volume G. Bruno e
il pensiero del Rinascimento) ; pensieri i quali mettono fuor di
dubbio che questa celebrazione dell’uomo era un motivo tradi¬
zionale, caro sopra tutto agli scrittori neoplatonici, ignari ancora
d’ogni vero principio di distinzione dello spirito umano dal divino,
e insufficiente quindi da sola a quella coscienza dell’assoluta
libertà dell'uomo, alla quale più tardi tenderà con tanto ardore
il Vico. E sta logicamente che, se già nel 1699 il Vico avesse rag¬
giunto questa nozione dell’autonomia dell’uomo, non avrebbe
potuto, undici anni dopo, incorrere nello scetticismo del De an¬
tiquissima.
E quanto ai rapporti del De uno con la Scienza Nuova, sono
essi da considerare o no, come due redazioni diverse e successive
della stessa opera ? Va da sé che l’accentuazione dello speciale
problema del diritto — dal Vico non ravvisato mai nella sua
caratteristica differenziale — che l’autore può aver fatto nel
De uno per ragioni estrinseche, come quelle de’ suoi interessi
accademici, non può aver peso per decidere se, sostanzialmente,
il tema in cui si travaglia in entrambe le opere la mente del Vico
sia sostanzialmente il medesimo. E tra tutti i rilievi fatti in pro¬
posito dal Donati, quello che, secondo lui, dovrebbe togliere
perplessità ed equivoci (p. 81), si riduce a chiarire,
secondo lo stesso autore, che quando il proposito del Vico nel
De uno « ritorna per dar materia alla Scienza Nuova, si allarga
nella sua estensione, si precisa nel suo significato » (ivi). Il che
non costituisce certamente una differenza sostanziale, per la
quale s’abbia a conferire al problema del diritto nella filosofia
vichiana quell’ importanza specifica che esso non ha : almeno
fino a che il Donati non ci abbia dato una dimostrazione più
conclusiva di questa, con cui si chiude il suo bello opuscolo.
Un'altra serie di studi molto importanti, di carattere biografico
e cronologico, ma che potrebbero avere conseguenze di gran
rilievo rispetto alla storia intellettuale del Vico, sono quelli che
vien conducendo su\YAutobiografia il Nicolini. Il quale dagli
errori cronologici commessi dal Vico nella ricostruzione della
sua vita e del suo pensiero e fors’anche nella datazione delle sue