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I. I PROBLEMI DELLA SCOLASTICA
movendo dalla posizione : Deus est quo nihil mants cogitavi
poteste, che, come s’è detto, è per Bonaventura, concepito
comniunis. Sicché, sia che l’argomento ontologico si prenda
in sé, sia che si trascenda e s’inquadri in un principio
superiore, il punto di partenza è l’idea innata, della cui
obbiettiva validità il filosofo non dubita menomamente.
Il pensiero platonizzante si polarizza nella negazione del
pensiero: e la conclusione si fa esplicitamente un dato, lo
stesso principio, che non è principio di niente, poiché
tutto finisce in esso.
io. Sforzi poderosi per restituire al pensiero l’energia
e l’efficacia del suo processo, negando il presupposto delle
verità innate, e ingegnandosi di aprirgli una via alla con¬
quista dell’assoluto fanno invece gli aristotelici, che nel
risorgimento della letteratura aristotelica del Dugento
rinnovano il senso delle esigenze scientifiche, di cui lo
Stagirita era stato interprete sommo. Tommaso tra essi
si può dire che abbia tentato tutto quello che si poteva
per far uscire il pensiero da sé e attingere la realtà e
Dio, prescindendo da ogni immediata presupposizione, e
restituendo all’ intelletto la piena libertà del suo operare,
per vedere se non fosse per avventura capace di elevarsi
da sé, con le sole sue forze, con l’elaborazione logica della
sua naturale cognizione, al primo principio di tutte le
cose e di se stesso.
Sulla mente di Tommaso d’Aquino l’argomento onto¬
logico non ha presa. Cognizione innata l’idea di Dio ?
Innati sono i principii logici, come quello di contraddi¬
zione; e innata si può dire quella cognizione solo in quan-
timi per principia nobis innata de facili perdpere possumus
De uni esse 1. Così, nella esposizione In librum Boethii De
T rinitate.
1 Vedi tutti i luoghi di Tommaso in Daniels, o. c., p. ó4 sgg.