30
I. I PROBLEMI DELLA SCOLASTICA
da Gregorio IX nel 1239, resta che Federico il, pur facen¬
dosi, per motivi politici, persecutore acerrimo degli ere¬
tici, per la sua cultura mezza cristiana e mezza araba,
pel suo continuo contatto con dotti musulmani e giudei,
fu personalmente scettico in fatto di religioni positive : e
ne è sicuro documento il racconto che i cronisti arabi
fanno della sua condotta verso i musulmani nella cro¬
ciata che condusse a Gerusalemme. Onde il Renan potè
scrivere : « Fu certo uno spettacolo strano quello di questa
crociata, in cui si vide l’unione più cordiale regnare tra
l’imperatore e il capo degl' infedeli, a gran dispetto dei
loro eserciti fanatici. E lo scandalo giunse al colmo quando
Federico visitò Gerusalemme. Dove non parve il più santo
della cristianità se non per burlarsi più apertamente del
cristianesimo. Il rettore della moschea che. l’accompa¬
gnava racconta gli scherzi onde questo strano pellegrino
rese notabile la sua visita ai luoghi santi. Conversava
di matematica e filosofia coi dotti musulmani, e indirizzò
al sultano problemi molto difficili su queste scienze; e il
sultano, da parte sua, mandò in dono all’ imperatore
una sfera artificiale rappresentante i movimenti dei cieli
e dei pianeti ». Federico, dunque, aveva ben più profonde
ragioni di Dante per opporsi alla pretesa teocratica di
Gregorio IX, quando questi nella sua lettera del 23 otto¬
bre 1236 gli rimproverava di disconoscere « il potere che
lo aveva fatto ciò che egli era ».
Un documento interessantissimo del pensiero filosofico
dell’ imperatore lo abbiamo nei Quesiti siciliani dello
sceicco Ibn Sab’ in, conservati in un manoscritto di Ox¬
ford e pubblicati da Michele Amari T. Dove il filosofo
musulmano da Ceuta, in Africa, risponde a talune que¬
stioni che Federico intorno al 1240 aveva inviato ai dotti
1 Nei Journal Asiatique del 1853. Cfr. dello stesso Amari, Storia dei
musulmani di Sicilia, ITI, (1872), pp. 701-03.