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I. I PROBLEMI DELLA SCOLASTICA
della comune cultura e della letteratura. Ma una filosofia
scolastica italiana è un errore storico; perché è risaputo,
e lo ripeteva recentemente il Baeumker 1 nella sua lucida
esposizione della storia della filosofìa medievale, che questa
filosofia non ha accento personale, né peculiarità nazionali.
In quel pensiero, dice F insigne indagatore della filosofìa
del Medio Evo, « l’elemento personale si ritrae dietro
Funiversalità astratta, la psicologia dei pensatori dietro
la dialettica dell’ intelletto sciolto dallo spazio e dal tempo.
FI che in fondo non soltanto gli elementi puramente indi¬
viduali, ma anche gli elementi tipici sorgano dalla vita
interiore di un problema, che afferra tutto Fuomo, in
una personalità veramente significativa, questa idea è
estranea alla filosofia medievale. In essa domina la scuola,
e nella scuola F intelletto astratto ».
Il che, naturalmente, non è da prendere alla lettera,
perché anche nel Medio Evo Fuomo è uomo, e il filosofo
è un uomo: sicché anche allora, mettendo da parte i
molti ripetitori, che gli eruditi vengono ora disseppellendo
dai manoscritti dimenticati, a illustrare e onorare certa¬
mente più sé che quegli uomini di scuola, della stessa
stoffa di tanti che insegnano e scrivono attorno a noi,
insigni ora, ma che saranno fatalmente dimenticati, an¬
corché rievocati un giorno per avventura dallo zelo degli
studiosi futuri; anche allora tra un Eriugena e un An¬
seimo, tra un Alberto Magno e un Alessandro di Hales,
tra un Tommaso e un Bonaventura, tra un Ruggero
Bacone e un Giovanni Duns non è difficile scorgere di¬
vergenze cF indirizzo mentale e d’ intonazione spirituale,
oltre che di dottrine. Ma queste variazioni hanno assai
scarsa importanza rispetto alia collocazione storica dei
problemi, che in quella filosofìa si vennero tentando, e
1 Die europäische Philos. des Mittelalters, in Allg. Gesch. d. Philos.
(Kultur d. Gegenwart, i, 5, Berlin 11. Lpz. 1909), pp. 294-95.