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I. I PROBLEMI DELLA SCOLASTICA
integrazione sempre maggiore governata dalla finalità. Sic
anima intellectiva continet in sua virtute quidquid habet
anima sensitiva brutorum, nutritiva plantarum.
15. Come 1’ intelletto è la perfezione del senso, così
tutta ramina è la perfezione e l’atto del corpo. L’anima
non intende senza sentire; ma non sente nemmeno senza
nutrirsi, senza il corpo. Sentire non est operatio animae
tantum. Come concepir dunque l’anima divisa dal corpo ?
E Tommaso rigetta, senz’altro, la dottrina platonica della
preesistenza delle anime, cioè della loro sostanzialità
astratta. Animae prius convenit esse unitam corpori quam
separatam 1, E 1’anima non è creata prima del corpo.
Ma, nata col corpo, individuata nel corpo, ella acquista,
come ogni forma, certa affinità o proporzione alla sua ma¬
teria: una coaptatio, o comrnensuratio; per cui quell’a¬
nima è l’anima di quel corpo, restandogli pertanto legata
da una relazione essenziale. E tutte le anime tra loro
sono diverse (individuali) per differenze che non proce¬
dono ex diversitate principiorum essentialium ipsinm ani¬
mae, e neppure secundum diversam rationem ipsius ani¬
mae; bensì secondo la diversa commensurazione delle
anime ai rispettivi corpi ; e queste differenze pertanto
possono permanere anche pereuntibus corporibus3. C’ è
quasi un corpo fisico e corruttibile e un corpo ideale ed
immortale; quello individualizza l’anima, che per sé, pura
forma, non potrebbe concepirsi se non come universale.
Ma l’individualità è pure un processo interiore dell’anima,
una sua formazione e conformazione di natura spiri¬
tuale, che, generatasi dentro il dominio dell’anima, si
sottrae alle vicissitudini del mondo materiale, e parte¬
cipa della incorruttibilità propria di quello spirituale.
1 C. g., Il, 183.
2 e. g., ii, 81.