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STUDI V1CHIANI
sua vita, abbozzata prima e poi ripresa più volte, e ritoccata
sempre fino alla morte con innumeri postille e annotazioni,
brillano come stelle splendenti in un firmamento caliginoso,
è la bellezza, l’attrattiva, il fascino di Vico. In queste luci
il maggior motivo che, anche al lettore intricato nelle mille
difficoltà che in menti inesperte suscita la lettura dello scrit¬
tore napoletano, fa amare questo libro difficile, aspro, duro;
che tuttavia non si può deporre senza che rinasca la brama
di riprenderlo e ritornare a leggerlo con la speranza di capirci
prima o poi qualche cosa di particolarmente importante e di
scoprire una paglia d’oro in mezzo al terreno sabbioso.
Qui l’incanto della Scienza Nuova, in cui gl’ Italiani ve¬
dranno sempre l'estratto della più riposta sapienza dei loro
padri e la sorgente inesausta della verità a cui s’abbevera il
pensiero moderno: il segreto della filosofia che concilia l’uomo
con Dio, gl’infonde la fede nella vita, e gli fa sentire dentro
non so che divino che lo eleva al di là di tutti i limiti del¬
l’umano e di tutte le miserie terrene, senza farlo cedere perciò
alla tentazione del maligno, anzi raumiliandolo ad ora ad ora
nel sentimento del nulla che l’uomo è appena si allontani
da Dio.
Fu cattolico o immanentista ? Questione spesso dibattuta
quasi per dividere gli animi concordi nel sentire la grandezza
di Vico: questione di scarso interesse storico e che si risolve
negando che per Vico ci potesse essere tra i due termini l'op¬
posizione inconciliabile che c’ è per chi si domanda se egli
fu cattolico o immanentista. Nessun dubbio che egli si sarebbe
ribellato a chi lo avesse voluto tirare da una parte o dall’altra.
E nessun dubbio, perciò, che l’insegnamento di Vico non
è fatto per dividere gl’ Italiani; i quali vogliono una filosofia
dell’ immanenza, che concentri nella libertà dello spirito
l’infinito universo, ma vogliono pure vivere della fede della
loro tradizione vittoriosa. Esso li inviterà sempre a cercare
in se medesimi il principio in cui le parti avverse potranno
conciliarsi superando gli esclusivismi che han sempre del
paradosso e del fazioso. Da Vico impareranno sempre gl' Ita¬
liani a disdegnare le fazioni.
1944.