APPENDICE li
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è governato dalla libertà; ma dell’universa realtà, la natura
compresa, che l’uomo anima della sua propria vita interiore,
pervadendola del suo sentire e di tutta la forza del suo spi¬
rito, traendola con l’impeto della sua passione e con l’energia
del suo pensiero dentro alla sua stessa vita, partecipe della
sconfinata e possente attività che nella coscienza si svela a
se stessa e si compone e indirizza in assoluta libertà verso
i fini trascendenti dello spirito.
Questo romanticismo è la forma più cospicua della mentalità
del secolo XIX nel periodo creatore, che è della prima metà
del secolo; creatore del Risorgimento italiano e di tutte le
rivoluzioni da cui sorse la nuova Europa. Nella filosofia kan¬
tiana esso ebbe la sua forma classica, come posizione di pro¬
blemi radicalmente nuovi e avviamento a un concetto della
realtà; il quale potè offendere le intelligenze pigre e adagiate
nella comune e immediata concezione del mondo, e suscitare
quindi ribellioni e reazioni tenaci e fierissime a guisa di una
santa battaglia in difesa del senso comune; ma non perdé
più terreno, e s’insinuò anche negli avversari, e divenne a
poco per volta come la seconda vista del pensiero umano,
sempre più convinto della verità elementare, che questo
mondo, in cui viviamo e moriamo, per cui batte il nostro
cuore nella scienza e nella vita, è certamente il mondo del¬
l'uomo; il nostro mondo.
Di questo romanticismo il precursore è Vico, critico di
Cartesio e di Locke, nemico di ogni filosofare meccanizzante
e matematizzante, consapevole deH'originalità dello spirito e
della sterilità di un sapere tutto deduttivo e analitico; sensi¬
bilissimo alla profonda differenza tra la realtà umana, che è
sintesi, creazione, libei tà e conoscenza di sé, e la pretesa
natura che l’uomo si trova davanti come creata da Dio senza
il suo intervento e concorso; tutto rivolto quindi a quello
che egli chiamava « mondo delle nazioni », la storia, creazione
dell’uomo, « prodotto della umana mente ». Dentro il quale
la mente perciò si ritrova, si orienta e opera sicura senza
uscire da sé: e opera non pure come ragione con la scienza
e la filosofia, ma opera già come senso e fantasia, già con
l’animo ancora « perturbato e commosso ». E questo non ha