II. LA PRIMA FASE DELLA FILOSOFIA VICHIANA
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dico essere i filosofi dell’equità naturale; l’altra, in os¬
servare con quanta diligenza i giureconsulti medesimi
esaminavano le parole delle leggi, de’ decreti del Senato
e degli editti de’ pretori, che interpetrano : la qual cosa
il conciliò agl’ interpetri eruditi, che poi avvertì ed estimò
essere puri storici del dritto civile romano »Non Vul-
teio, dunque, e i giureconsulti romani furono il suo nu¬
trimento spirituale ; ma quella filosofia e quella
storia o filologia, che egli costruiva per mezzo di essi ;
né la nozione giuridica del diritto era materia del suo
sommo piacere, ma quello che egli vedeva 0 poneva
in questo diritto con la tendenza astrattiva di uno sco-
tista, con la sottigliezza filologica di un terminista e di
un secentista (poiché, secondo l’andazzo dei tempi, an¬
ch’egli era solito « spampinare nelle maniere più corrotte
del poetare moderno, che con altro non diletta che coi
trascorsi e col falso » e della poesia s’era fatto « un eser¬
cizio d’ingegno in opere di argutezza »). La giurispru¬
denza diventava occasione o materia indifferente a tro¬
vare nelle determinazioni dello spirito umano i principii,
i concetti fondamentali, le sostanze reali, in cui per lo
scotismo si risolve tutto il reale, e a tormentare le parole,
in cui tutte le determinazioni dello spirito pigliano corpo,
per farne sprizzare fuori l’anima, il senso riposto. Che
era un primo avviamento del problema vichiano della
constantia iurisprudentiae come constantia philosophiae
et constantia philologiae, e della Scienza nuova come
scienza a un tratto del vero e del certo.
1 Questo il racconto dell'Autobiografia (1728); alla quale continuo
ad attenermi, quantunque il Nicolini sospetti essa sia, a siffatto pro¬
posito, anacronistica, e cioè che il V. (in perfetta buona fede, s’in¬
tende), abbia intruso, in quella che fu l'effettiva forma mentale dei
suoi diciotto anni, parecchio dell’esperienza spirituale di chi aveva già
scritta la prima Scienza Nuova (1725): cfr. Per la biografia cit., pun¬
tata I, pp. 51 sgg.