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STUDI VICHIANI
copiosa di notizie dirette su uomini e libri oscuri e non
facilmente reperibili, né pur nelle biblioteche napoletane,
intorno alla cultura scientifica, filosofica, letteraria, giu¬
ridica deh'ambiente in cui il Vico formò la sua; e in cui
bisogna perciò rivivere col Vico, chi voglia intenderne
pienamente la concreta mentalità. È il mondo stesso
della sua mirabile Autobiografia, che è già essa una guida
attraverso lo svolgimento progressivo del pensiero vi¬
cinano, ma ricercato e rifrugato in tutti gh angoli, in cui
posò o passò la faccia mahnconica e meditabonda del
filosofo, concentrato bensì nel suo pensiero, ma non sì,
com’ è naturale, che non si guardasse intorno, e non ne
risentisse sempre nuovi stimoh all'originalità delle sue
idee.
Malgrado tutto, gh studiosi si gioveranno molto del
nuovo hbro del Cotugno, che porta molte aggiunte e
rettifiche all’opera del Maugain; e gh sapranno anche
grado di un curioso documento inedito di cui, per comu¬
nicazione dello stesso Cotugno, aveva dato notizia il Croce
nelle note all’ Autobiografia, ma che dal Cotugno è inte-
/gralmente pubblicato nell’appendice del suo volume: con¬
tenente una minuta relazione deh’ultima disgrazia toccata
al povero Vico, dopo morte, per le strane e villane gelosie
della confraternita laica, a cui era ascritto, e che ne
avrebbe dovuto curare perciò il seppellimento ; e invece,
dopo aver costretti i professori universitari, recatisi in
forma ufficiale e solenne alle esequie, a ritirarsi, abban¬
donò il feretro nel cortile in cui era stato intanto calato,
per nuove contestazioni di prerogative col parroco. La
sorte avversa non gh dava requie né pur dopo morte !