STUDI VICHIANI
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forma della Scienza Nuova, per rifare quindi la storia dei
manoscritti e delle stampe; e dimostra così l’opportunità
dei criteri a cui s' è inspirata la nuova edizione. Si con¬
chiude con un ricchissimo indice analitico, dove tutti gli
elementi sparsi nel contenuto del difficile libro sono ad
uno ad uno disarticolati e classificati e ordinati alfabeti¬
camente. E tutte le mille e dugento pagine mostrano il
valente editore vigile scrutatore d’ogni parola, d’ogni
sillaba, d’ogni virgola del suo testo, a ricostruire e, qua
e là, perfino a emendare, ma con molta discrezione, l'in¬
tricata né sempre corretta sintassi dell'autore, a indagare
le fonti e le inesattezze e gli equivoci delle citazioni e dei
richiami affollantisi dietro alle deduzioni vichiane, e
schiarire oscurità, e illustrare argomentazioni, e rannodare
pensieri; e non posar mai, insomma, finché non abbia
accompagnato il suo gran Vico al termine del suo viaggio.
Il nome di Vico non potrà più disgiungersi da quello del
Nicolini; perché nessuno più studierà la Scienza Nuova
senza servirsi di questa edizione e attingere al tesoro di
erudizione, ammassatovi nelle note a dichiarazione degli
accenni e riferimenti onde è sempre complicato il pen¬
siero vichiano. E questo è il maggior premio e la lode
più bella che il Nicolini potesse ambire.
IL
Singolare opera la Scienza Nuova per la sua struttura !
Merito capitale della edizione del Nicolini è appunto il
darci fedelmente il processo di questa struttura, per ciò
beninteso che si riferisce a quella che l’autore stesso
battezzò Scienza Nuova seconda. Giacché, dopo il De
antiquissima Italorum sapientia (1710), — che contiene
per alcune parti una dottrina in diretta antitesi con quella
della Scienza Nuova, ma contiene pure il principio filosofico