I PROBLEMI DELLA SCOLASTICA
IO
E quanto fosse reale questa sopramondanità dello spi¬
rito religioso nell’età di mezzo è attestato dal sorgere e
moltiplicarsi degli ordini monacali, sequestratisi dalla vita
in un ideale astratto, in cui ogni postilla d’umano aspetto
svanisce e vien meno. Ricordate Francesco d’Assisi citato
da Pietro Bernardone a comparire innanzi ai consoli,
perché ne fosse richiamato ai doveri di figlio ; e prote¬
stante che egli oramai, fatto libero dalla grazia di Dio,
non era soggetto né al padre né al magistrato della città,
ma servo soltanto di Dio altissimo. Simbolo, e quasi ideale
di questo uscire del chierico dalla vita mondana, nel buon
senso della parola, hi se, in questa sua solitaria ed astratta
spiritualità, c’è per lui una scienza, è ovvio che questa
non potrà avere forti elementi personali da assorbire, né
potrà riflettere in sé colori della vita circostante.
La storia italiana, per esempio, vive nei comuni, nei
feudi, nelle contese politiche tra Chiesa e Stato; ma tutto
questo è un mondo che non tocca l’animo dello scienziato,
che si divide senza sforzo dal suo popolo, e assorbito nel
circolo della scienza universale, può passare indifferente¬
mente da Aosta a Canterbury, da Parigi a Oxford, da
Colonia a Ratisbona, a Strasburgo, a Parigi, e da Parigi
a Napoli, dalla Sassonia a Padova per ritornare in Ger¬
mania, da Occam, in Inghilterra, a Parigi e in Baviera:
per tutto il mondo già unificato da Roma, e ora raccolto
in una fede dal cristianesimo. Parlano tutti sotto ogni
cielo una stessa lingua, che li aiuta ad estraniarsi dalla
famiglia, dagli affari e dagli uomini, che si agitano intorno
a loro, fuori delle scuole.
4. In quel mondo chiuso dell'intelletto tacciono perfino
i rumori e i contrasti delle sette e delle fedi diverse. Il
Petrarca, uno dei più poderosi avversari dello spirito me¬
dievale scolastico, chiamerà cane arrabbiato Averroè, e
dei motivi religiosi si farà un’arma contro Aristotele. Ma